Volevamo scrivere un post sulla storia della pallanuoto, per dimostrare quanto fosse originale e audace fare un torneo dentro a un lago.
E invece … e invece niente, perché abbiamo scoperto che la storia della pallanuoto nasce proprio nel lago!
Anzi per la precisione nei fiumi e nei laghi dell’Impero britannico della metà dell’Ottocento, quando un certo William Wilson, aitante giornalista, nuotatore, istruttore e allenatore (non sarà un po’ poco, Willy?) si mise in testa di creare una specie di versione acquatica del rugby. L’idea gli venne mentre lavorava all’Arlington Bath Clubs, nella ridente, ma di certo non calda, Glasgow della Scozia vittoriana.
Ora, non siamo in grado di dire cosa passasse in testa al vulcanico intellettuale per partorire questo ignorantissimo sport in una città dove la temperatura media non supera i 15° a luglio, di sicuro però non aveva alcuna intenzione di inventare un’attività per mammolette.
In effetti all’inizio le regole erano poche e i giocatori potevano lottare brutalmente, prendersi a botte e trattenere sott’acqua l’avversario per rubargli la palla (vi ricorda qualcosa?). Il portiere poteva stare fuori dall’acqua ed era autorizzato a saltare addosso al giocatore che stava per “segnare” posizionando la palla su un pontile. Niente male per le cervicali di chi subiva questa … marcatura.
Ma non è finita qui perché il “water base ball” o “acquatic football” come veniva chiamato all’inizio, fu il primo sport di squadra in assoluto ad entrare a fare parte delle competizioni olimpiche nell’anno 1900!
Come avete capito, quindi, venire al Trofeo Ca’ Rossa non è fare qualcosa di alternativo, ma è piuttosto un ritorno alle origini celtiche e un po’ rozze di questo sport.
Con il grande vantaggio però di un’acqua calda come in una piscina, della birra e senza il rischio che un portiere planante vi atterri direttamente tra la quinta e la sesta vertebra per impedire un pareggio.
Perciò non perdetevi neanche un aggiornamento sull’edizione 2023 del Trofeo Ca’ Rossa